Vivere zerowaste

e la natura ci ringrazierà

Cosa significa vivere zerowast? ( qui il link che potrai consultare) Significa non solo trovare il sistema per riciclare e smaltire i rifiuti, significa soprattutto cercare di non produrne. Non parliamo di sistemi estremi, cose complicate da fare o che richiedono sacrifici in termini di tempo e praticità. Inutile dirlo, non viviamo come gli Amish e tutte noi cerchiamo di semplificarci le cose, ma forse per certi aspetti abbiamo perso un po’ la bussola.

Non faccio la predica a nessuno, io sono la prima che la sera passa al supermercato e si compra la busta d’insalata per cena, perché non ho avuto il tempo o la voglia di arrivare al mercato la mattina, però se devo essere sincera, forse è più la pigrizia che agisce su di me, che la vera e oggettiva impossibilità di fare di meglio. Quindi rifletto con te, su quella che può essere la mia parte per migliorare le cose. L’ambiente non è più un argomento per fricchettoni e fissati, ma un problema reale, concreto e devastante che coinvolge tutti quanti e che tutti quanti devono prendere seriamente.

Si discute sulla scelta di prendere o no un aereo, il mezzo di trasporto più inquinante in assoluto, di quanti bicchieri usa e getta utilizziamo ogni anno e di dove finiscono tutti i nostri scontrini, di come ricicliamo i nostri abiti smessi, insomma la questione non è più rimandabile. Ho già affrontato la questione moda, riciclo, acquisto intelligente e quello che posso fare personalmente per  la mia linea d’abbigliamento è cercare di non sprecare nessun cm di tessuto, riutilizzando anche i ritagli, per i miei sacchetti contenitore e di avere un packaging se non riciclabile totalmente, almeno riutilizzabile, ma come singolo individuo, so che posso impegnarmi di più. Ho appena cambiato casa e come spesso succede davanti ad un cambiamento, sono piena di pensieri positivi e buoni propositi.

Ho deciso di fare uno sforzo e neanche troppo grande, che a me comporta davvero poco in realtà e per questo condivido con te, alcuni suggerimenti, adattabili sia per chi vive in città che in campagna, tanto per cominciare con il piede giusto.

Ora ti voglio segnalare due siti tra i tantissimi che ho scoperto e che ho trovato molto interessanti per fare i miei nuovi acquisti (oltre ai piccoli negozietti sparsi per la città). Il primo si chiama Ecoalternativa (italiano) e il secondo l’ho scoperto su Instagram e si chiama Bambaw, ma sono solo un suggerimento, perchè cercando su google esce il mondo! Lo so cosa starai pensando, che questi prodotti hanno dei prezzi alti rispetto ai più competitivi che trovi nei supermercati, invece a conti fatti non è così, se pensi che una sola confezione di shampoo solido, può durare mesi cosi' come i dischetti struccanti che ho ormai abbandonato da tempo, per utilizzare un panno in microfibra, lo stesso da sei mesi. Forse è il cambio iniziale a spaventare, a tutte quelle cose che vanno sostituite e smaltite, sopratutto le vecchie abitudini e il non ricadere nel meccanismo consumistico che ci vuole semplificare la vita, peggiorandone però la qualità. La scelta è nostra, sopratutto per chi vive in città e non gode del proprio orto o delle proprie uova.

 

Ovvio che a questo si aggiungono, le verdure del contadino piuttosto che del market sotto casa, dei prodotti sfusi al “Negozio Leggero" e ti dirò di più, ho già deciso che i miei prossimi regali di Natale arriveranno tutti da li, per sapere di aver speso in modo intelligente e utile e di contribuire a sensibilizzare anche chi, non si è informato abbastanza. Ci sono molti piccoli negozi che possiamo consultare e a cui, possiamo fare molte domande per capire la natura del prodotto e testarne l’efficacia. Questo è sempre un bel segnale di crescita e cambiamento, bandita la pigrizia donne, la natura ci ringrazierà!  

 

 

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