Anche Barbie si ribella

Gli psicodrammi... si risolvono con le maniere forti

 

Se penso a quelli che posso definire, gli errori della mia vita, così a bruciapelo per prima cosa, penso sopratutto ad un paio di ex che onestamente mi sarei evitata volentieri, se poi ci penso meglio, mi tornano in mente, anche una buona serie di scelte un po' troppo frettolose e che mi sarei potuta evitare…si ma alla fine è quasi tutto riconducibile  agli ex :) . Non è che voglia scaricargli addosso i drammi  della mia esistenza, è solo che, se per gli eventi che interagiscono nella nostra vita si può solo cercare di accettare e imparare, invece  il tempo o addirittura gli anni, passati a logorarsi per quello che poi, parliamoci chiaro è solo un estraneo piombato per caso nella nostra vita, (che esce dalla stessa porta da cui è entrato) è un peccato che non ha soluzione e di cui siamo pienamente responsabili. Allora si, pentirsi di aver fatto qualcosa lo definirei errore. Il sentimento di rabbia è verso me stessa lo giuro, per aver fatto volatilizzare del tempo prezioso, che avrei potuto impiegare in mille altri modi migliori. Non è vero che serve sempre, che fa tutto esperienza, certe storie, sono proprio inutili, non lasciano niente, nemmeno i bei ricordi si ricordano più, la sensazione è solo di essersi peggiorate la vita per un po', di essersi annullate come se il cervello fosse andato in tilt e poi, oltre al danno anche la beffa, i tempi di recupero sono sempre lunghissimi (e talvolta accompagnati anche della psicoterapia). Poi penso agli eventi che posso attribuire consolandomi alla sfiga,(perchè c'è anche quella, solo che lei è una lavoratrice autonoma), quelli che non controlli, che ti arrivano a velocità razzo sulla cervicale, quelli che come si dice, o affoghi o impari a nuotare.

Photo: Vogue Italia

So che senza questi psicodrammi, (volontari e involontari) forse non sarei diventata come sono oggi, che non avrei il mio bel bagaglio, la lungimiranza, una visione più completa delle cose. Anche grazie alle frenate improvvise, ho capito come muovermi nel mondo, come farmi più scaltra dove serve e  come pesare la fiducia delle persone, ma a volte mi domando se la maturità mi ci avrebbe fatto arrivare comunque evitandomi queste lunghe pause cerebrali. Non si poteva fare diversamente ?

Sai, anche l’idea di questo mio nuovo progetto, se la vogliamo analizzare è frutto di una serie di errori. Quando sono approdata a Torino quattro anni fa, ero piuttosto messa male per tutta una serie di motivi molto personali e posso dire di essere arrivata con la sola valigia in mano e tanta speranza per una città che non conoscevo. Nell'arco di questo tempo sono riuscita a rimettermi in piedi, spostandomi prima da un divano all'altro, poi trovandomi un lavoro di fortuna, poi trovandomi una casa, un laboratorio per riprendere parallelamente, anche il mio vero lavoro e infine questo. A volte penso che, non sia stata solo la passione o una sorta di obbiettivo imprenditoriale a darmi la carica, ma la stanchezza. Sono passati tanti anni dal giorno in cui mi sono laureata e in questi anni ho vissuto tante vite diverse, emotivamente, ma anche per tutti gli spostamenti e i nuovi inizi. In queste vite ho incontrato personaggi di ogni tipo sul lavoro e mi dispiace dirlo, non hanno vinto di certo i leali.  Arrivata ad una certa età, ho cominciato a capire che mai nessuno mi avrebbe dato le soddisfazioni che cercavo, che forse più sarei andata avanti e più sarebbe stato anche peggio, che la formazione, l'impegno, la serietà, non bastano per trovare gratificazione o il lavoro ideale. Spesso a tutto questo, si aggiunge anche un percorso più personale, perché tutte noi, permettiamo alle relazioni esterne, familiari o intime, di essere troppo presenti nel nostro vivere. Quante volte ho sentito persone lamentarsi, di aver trascurato amicizie, lavoro, progetti, di aver rinunciato a qualcosa di importante, magari lo avrai detto anche tu qualche volta. RINUNCIA, ecco l' orrenda parola, che puzza di rimpianto e che poi ci tormenta la coscienza. La stanchezza di quelle rinunce e di quel non sentirmi mai abbastanza, mi ha portato oggi ad essere un po' egoista, ad accostare la porta, lasciando fuori più cose di quelle che vogliono entrare. Il mio cambio di rotta è avvenuto ormai un anno fa, quando decisa a rivedere i piani della mia vita, ho chiesto semplicemente dei consigli...io che non li amo affatto ( ma questi erano richiesti ) e questo è successo perché, quando si ha la vista appannata, affidarsi a qualcuno che ci vede meglio in quel momento, è la cosa migliore. Amiche, colleghe, professioniste, che potevano capire il mio malessere avendolo già vissuto,  mi sono confidata poi anche con le persone che mi vogliono bene, quelle che mi conosco per davvero e sanno leggere nel modo giusto i miei tormenti. Il primo passo è stato licenziarmi dal primo lavoro e  portare avanti solamente il mio laboratorio creativo, ho ricominciato a studiare, letteralmente, tutto quello che riguardava lo sviluppo di una nuova attività e contemporaneamente ho seguito con passione una serie di corsi on line, che non mi hanno dato le soluzioni, ma mi ha aiutata semplicemente a capire, cosa volevo e come poter mettere in pratica i miei desideri…il resto beh è tanto duro lavoro, impegno e l’idea martellante di potercela fare.

Photo: Giuseppe Palmisano

La paura del fallimento è sempre dietro l’angolo e immagino che sarà una costante che non mi abbandonerà mai, ma questo è anche uno stimolo importante per non abbassare mai il tiro e restare sempre attiva. Penso di averlo fatto scattare davvero il famoso clack dell'egoismo sano questa volta, ci ho messo un po' a capirlo, ma ora ho le idee un pochino più chiare sulla direzione e sulla meta da raggiungere. Ringrazio davvero tutte le persone che hanno speso il loro tempo per me (che rimane sempre il bene più prezioso) e che mi hanno incoraggiata, consolata e consigliata, ringrazio poi tutti gli errori di una vita, le mie sfighe clamorose per quello che mi hanno insegnato a mandare giù…e poi infine, proprio loro, i miei ex, che non rimpiango nemmeno un po’, ma che se non mi avessero fatta scappare a gambe levate quel giorno, oggi chissà dove sarei e a fare cosa. Sono pervasa da una botta di gentilezza e con voi mi sento anche meno stronza, a buon rendere!

Lascia un commento

Si prega di notare che i commenti sono soggetti ad approvazione prima di essere pubblicati