Liberté Égalité Byonce

Quando la storia è destinata a ripetersi

Immagine di Angela Davis, 1971

Tra i movimenti rivoluzionari, che secondo me hanno inciso molto nella storia, per me c’è quello dei BLACK PHANTERS, un’organizzazione di resistenza militare e movimento di unione degli Afroamericani della classe operaia, degli Stati Uniti. Erano i primissimi anni 70 e questa resistenza, si batteva per i diritti della comunità nera, che traeva forza dalla propaganda giornalistica, musicale e artistica. Come ben già sai, quel periodo era costellato dai movimenti giovanili, dalla voglia di combattere un sistema  conservatore e dalle manifestazioni contro la guerra nel Vietnam. Per loro però, il concetto chiave era contrastare la polizia, nemica numero uno della comunità e dei suoi diritti, in una scia di razzismo ormai ben consolidato.  Questo senso di conflitto in America, si respira ancora oggi che il movimento non esiste più, ma gli scontri si. L’eredità è stata forte e in molti ancora brucia quella fiamma. Moltissime le donne che sostenevano il movimento e che vivevano già la forte aria tagliente del femminismo di quel periodo, anche se loro, combattevano per una rivoluzione più ampia in quanto nere, oltre che donne. Abili nel controllare la loro immagine, consapevoli della forte attrazione che ne scatenavano, le Black Phanters non ostentavano minigonne ne frange, ma semplicemente valorizzavano la loro figura allungata e sottile, con un total look completamente nero, fiere inoltre delle loro capigliature vaporose e naturali,  motivo di vanto Afro. Il mondo della musica e della moda ne è stato fortemente influenzato, soprattutto con il funky e il blues, che erano anche mezzo di divulgazione e tra le maggiori esponenti ci sono state, Angela Davis (ancora in vita), Chaka khan, Elaine Brown (scrittrice), Betty Davis che oltre a musicista era anche modella ed ex moglie di Miles Davis.

 

Quest’ultima è davvero un’icona di stile per me da sempre. Spesso ai Black Phanters, viene associata un’immagine armata, anche se l’arte rimase il loro mezzo più potente di propaganda sociale. Poster, opuscoli, giornali pop, divennero presto, il materiale cartaceo più diffuso nella comunità nera e portavoce massimo rimane sicuramente Emory Douglas, ancora in vita e che una volta caduto il movimento, ha continuato a creare privatamente, affiancato da altri giovani artisti. (I suoi lavori sono ancora esposti presso l’Urban Justice Centre di Manhattan.)

Se sei curiosa di approfondire, ci sono molti film\documentario datati al riguardo, fino ad arrivare ai più attuali, come quello di Spike Lee, “Blackkklansman”, che non ne parla direttamente ma lo attraversa come un treno e per questo te lo consiglio caldamente o come quello della Marvel,“Black Phanter” appunto,  primo supereroe di colore, giudicato dalla critica come un film che attraversa politica, dinamica sociale e apre le porte a molti temi di riflessione.

Il movimento è caduto negli anni 80, ma ci sono forti richiami ancora oggi. Ti ricordi nel 2015 l’esibizione di Byonce durante l’apertura del Super Bowl?

Lei e il suo corpo di ballo erano completamente nere e inguainate, con fare aggressivo, sexy e grintoso, omaggiando le donne Black Phanters e Malcom X, fonte d’ispirazione massima del movimento. Direi che la dedica non ha lasciato molti dubbi nemmeno alla polizia, che ha cercato di boicottare i suoi concerti successivi, definendola “anti polizia”.  D’altro canto, Byonce è Afro, non ha mai nascosto il suo profondo attivismo femminista, fa musica e che ti piaccia o no fa propaganda (vedi il testo del  suo video Formation ) e anche se sono cambiati i tempi e i costumi, non si può dire lo stesso delle modalità, come abbiamo recentemente assistito dalla cronaca e come sempre succede dalla notte dei tempi, la storia è destinata a ripetersi. 

Condivido con te, un album di Betty Davis, lo stesso che ho ascoltando scrivendo queste righe.

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